abstract:
La matematica francese costituisce un riferimento 'naturale' per i matematici italiani del primo Ottocento, e quindi, naturalmente, per quanto attiene al periodo pre-unitario. Le ragioni sono varie: in primo luogo le vicende politiche, che accomunano in molteplici modi la Francia e la formazione dell'unità d’Italia. Poi, certamente, la qualità di questa matematica. Nel primo Ottocento si vede interagire ed operare a Parigi una quantità di grandi matematici quali raramente (o forse mai) s’è vista nella storia di questa disciplina.
Tuttavia l’Italia otocentesca, anche l’Italia suddivisa nei vari stati prima dell'unità, non è un ricettacolo passivo di ciò che avviene oltralpe. Essa ancora fruisce di una tradizione scientifica, affievolitasi forse nel Settecento, ma di grande rilievo.
Così la 'nuova analisi' di Cauchy, le ricerche di Galois, il rinnovarsi della geometria proiettiva, la storiografia francese non sono semplicemente ‘accolti’ dalla comunità dei matematici italiani. Ad essi corrisponde una reazione che è di molto interesse esaminare accuratamente.
Agli inizi degli anni Sessanta dell’Ottocento l'egemonia culturale francese viene meno ed i matematici italiani iniziano a confrontarsi anche con altri modelli. Ma nella mia relazione mi concentrerò soprattutto sul periodo pre-unitario.
Riferimenti bibliografici
[Borgato(1992)] M. T. Borgato. On the History of Mathematics in Italy before political Unification. Archives internatinales d'histoire des sciences, 42:0 121--136, 1992.
[Bottazzini(1994)] U. Bottazzini. Va' Pensiero. Immagini della matematica nell'Italia dell'Ottocento. Il Mulino, Bologna, 1994.
[Fiocca(2010)] A. Del Centina - A. Fiocca. Guglielmo Libri matematico e storico della matematica. Olschki, Firenze, 2010.