abstract:
V. Benci, Scienza ed ideologia nella teoria della relatività.
In questa conferenza cerco di dimostrare che gli aspetti più inquietanti della teoria della relati-
vità' ristretta, quali l'abbandono dei concetti di tempo e di spazio assoluti, non sono la conseguenza necessaria di evidenze sperimentali, ma rappresentano un quadro concettuale-filosofico
all'interno del quale si sono voluti inquadrare i fenomeni studiati da questa teoria. Per rafforzare questo punto di vista, espongo (sommariamente) una teoria sperimentalmente equivalente
alla relatività' ristretta, ma che assume l'esistenza di un tempo e di uno spazio assoluti.
Paolo Freguglia
Partendo da un’analisi storico epistemologica degli studi in fatto di spazio e tempo realizzati nella seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, si giunge alla convinzione che possa valere in merito il paradigma del relativismo scientifico, cioè dell’esistenza di teorie tra loro più o meno equivalenti, ma alternative come impostazione, per spiegare una certa situazione fenomenologica spaziale o spazio temporale. Dapprima ci siamo appunto soffermati sull’idea di spazio protofisico assoluto approdando agli studi sui fondamenti della geometria: in quel periodo furono proposti molti sistemi tra loro diversi rispettivamente da Pasch, Peano, Veronese, Pieri, Hilbert, Huntington, Tarski ed altri, tutti questi sistemi illustravano rigorosamente la geometria elementare. Analogamente, grazie alla teoria della relatività, la nozione di spazio-tempo viene ad avere un ruolo cruciale nella fisica e in quel contesto altrettanto fondamentali risultano le trasformazioni di Lorentz. Si osserva che anche in questo caso compaiono teorie tra loro alternative (nell’impostazione), come quella di Somigliana, che si differenziano da quella einsteniana, ma nelle quali sono ottenute ugualmente le trasformazioni di Lorentz.